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Giuseppe Procaccini (1924)
CENNI STORICI SULLA TERRA DI PANNI
Generoso Procaccini Editore
Napoli 1981

L'Autore: Giuseppe PROCACCINI

 

Figlio unico di Vito e di Generosa Lanza, Giuseppe Procaccini nacque a Panni il 28 febbraio 1886 e morì di infarto il 4 aprile 1931. Sposò Carmela Barbalato da cui ebbe sette figli.

Così lo descrive la nipote Beatrice Barbalato: “…un uomo tranquillo che amava la vita, la famiglia, suonava il mandolino. Di carattere dolce e scherzoso giocava coi figli, che riuniva intorno a sé raccontando fatti veri e immaginari. Leggeva molti libri di storia, e il quotidiano Il Messaggero al quale era abbonato e che commentava ad alta voce. Figlio unico, dopo il matrimonio era andato ad abitare ad Accadia, ma Panni restava il luogo amatissimo dei suoi genitori e della sua infanzia (…). Aveva tentato poi l’avventura statunitense [nel primo dopoguerra, ndr], ma non aveva resistito alle condizioni durissime del lavoro, alla solitudine, allo status quasi di schiavo in un’America allora razzista. Così era tornato dopo qualche mese senza risorse. Un uomo di pace, secondo mia madre.
[tratto dall’articolo “Giuseppe Procaccini. I tre ritratti di mio nonno materno” di Beatrice Barbalato nel saggio “Scripta manent…” a cura di Alfonso Rainone, Edizioni del Rosone, Foggia 2012, p.23].

Cenni storici sulla terra di Panni” rappresenta uno dei pilastri della storia pannese. Il libro, in forma di appunti e ancora grezzo nella struttura, fu ultimato nel 1924 – pochi anni prima della sua morte avvenuta nel 1931 – lasciandoci in eredità un testo, integrato da foto e note, che è diventato un punto di riferimento per chiunque voglia definirsi ‘pannese’ o conoscitore della storia locale. Il libro, però, rimase 'nel suo cassetto' per lungo tempo, non vedendo mai le stampe, se non mezzo secolo dopo la sua morte.

Il libro fu, infatti, dato alle stampe postumo dal figlio, l’editore Generoso Procaccini, nel 1981, che l’integrò con poche altre note e l’aggiunta di foto recenti, essendo anche lui appassionato della storia della Daunia e del paese di Panni in particolare. Purtroppo, dopo la morte del figlio editore e la conseguente cessazione delle pubblicazioni della casa editrice a partire dal 2000, non fu più possibile la ristampa del volume, che pure era stata richiesta a gran voce.

Dalla Presentazione al libro del prof. Erminio Paoletta: “Invitato dall’Editore Generoso Procaccini a rivedere e presentare questo lavoro, rimasto a lungo manoscritto del suo defunto genitore, ho acconsentito di buon grado a presentarlo, ma di rivederlo ho avuto ritegno. (…) In verità, il pregio precipuo di lavori come questo, consiste (…) nel farsi testimoni della realtà del loro tempo e insieme portatori e interpreti d’una tradizione plurisecolare (…).

Delle due parti (più o meno uguali per numero di pagine) in cui è diviso il lavoro (…), mentre le prime hanno carattere di compilazione, le seconde sono d'incommensurabile importanza per i Pannesi e di grande utilità anche per i non Pannesi. (…) Vorrei segnalare le pagine – utili anche per l'archeologo – con  facsimili e iscrizioni, relative a monumenti sacri e profani; e, ancora, le notizie interessanti e vivaci sul brigantaggio e sulla Rivoluzione del 1860. Piena d'un suo incanto la pia leggenda della pastorella cui apparve la Madonna del Bosco.

Fresche e briosamente pittoresche, le testimonianze sulle costumanze e sul folklore in genere. Si notino, dovunque, l'ordine scrupoloso con cui è ripartita la materia e la minuzia con cui sono descritti i vari aspetti di vita locale. (…) [E.P.]”

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L'Editore: Generoso PROCACCINI (figlio di Giuseppe)

Nato ad Accadia nel 1922 da Generoso e Carmela Barbalato, è morto a Napoli il 17 novembre del 2000 per il trauma legato ad un tragico incidente stradale.

Dal quotidiano la Repubblica del 23/11/2000: “Uno degli editori più noti di Napoli (nativo della provincia di Foggia, ma napoletano d'adozione: qui aveva trascorso gran parte della sua attività dagli anni Sessanta in poi), Generoso Procaccini, è scomparso qualche giorno fa a 78 anni, in seguito a un grave incidente automobilistico accaduto più di un mese fa e che l'aveva costretto a un lungo ricovero in ospedale. Procaccini s'era specializzato nella pubblicazione di volumi storici, e l'ultima pubblicazione della sua casa editrice era un tascabile dello stesso genere: «Il brigantaggio».”

Editore con sede a Napoli, sceglieva per le sue pubblicazioni i saggi di ricerca sui temi culturali e storico-archeologici di Napoli e non solo. Fu un Editore aperto a contributi di prestigiosi ricercatori universitari, dai quali era grandemente apprezzato anche per il pregio delle sue opere. Non cedette mai alla tentazione di stampare di ‘libri di cassetta’. Fino a diventare un punto di riferimento per la ricostruzione storica degli eventi del Regno di Napoli, e nel 1997 famoso fu il saggio da lui pubblicato di Mario Battaglini, Eleonora de Fonseca Pimentel. Il fascino di una donna impegnata fra letteratura e rivoluzione, o anche Luisa Sanfelice. Martire involontaria della rivoluzione napoletana.
Notevoli anche le edizioni sugli scavi di Pompei.

Fino a quell’anno, il 2000, lo si poteva incontrare in agosto per le stradine di Panni, dove veniva immancabilmente a trascorrere parte delle sue ferie, sempre appassionato sostenitore della crescita culturale del paese. Allestiva lui stesso per strada dei tavolini con sopra i suoi libri: non voleva tanto vendere, quanto intrattenersi con gli abitanti a discutere, anche animatamente, di tutti i problemi del paese natale, e non solo di questo. E dai pannesi, quelli che lui amava e dai quali era fin troppo sottostimato, era ricambiato con affetto a non finire.

Vogliamo riportare il testo di un articolo inedito di Renato De Michele, poco dopo la sua morte:

"Domenica 18 febbraio 2001, si è svolto, nel corso dell'importante manifestazione culturale "Galassia Gutenberg" (Napoli, 15/19 febbraio), mostra italiana dell'editoria, un incontro intitolato "In memoria di Generoso Procaccini", dedicato all'editore originario della nostra terra, morto in tragiche circostanze nel dicembre 2000, all'età di 78 anni. (...)

Hanno parlato della vita dell'editore le persone che più gli furono vicine nel corso della sua intensa attività: Giulio De Martino (doc. universitario), Eleonora Puntillo (ed. Pironti, giornal. l'Unità), Alessandro Meliciani (erede e responsabile della collana "Fragmenta"), Sergio Manes, il prof. Enrico Moccia.

Hanno ricordato la sua personalità di anarchico, pacifista, laico, antipapista, anticlericale; una personalità poliedrica, eclettica, fuori dell'ordinario. Un carattere forte e deciso, una persona creativa ed originale persino nel modo di diffondere le opere al pubblico. (...).

Forte oppositore dello sventramento dell'ecosistema dauno ad opera dell'uomo e delle sue opere (pale eoliche, antenne, tralicci, disboscamenti, incendi, strade, etc.), si era creato molte "antipatie", combattendo imperterrito la propria battaglia, anche a costo di rimanere solo nella sua lotta.

Autodidatta, ma uomo di grande cultura, volle orientare il suo studio e le sue pubblicazioni nel senso della ricerca storica e dell'impegno politico dichiaratamente anarchico e libertario.

Tre sono state le collane all'interno delle quali sono stati inseriti i volumi da lui pubblicati: Fragmenta, Cultura, Storia.

All'interno di queste collane si possono trovare titoli invidiati e suggeriti dai maggiori studiosi italiani. Testi sul brigantaggio meridionale, saggi su Giordano Bruno, Pietro Giannone, studi sulla Grecia classica e pre-cristiana, Pensieri di Leopardi, Voltaire, Buonaiuti, studi sulla Daunia e sul Vallo di Bovino, e persino studi su Pompei antica, sul Vesuvio, insieme a Cartografie antiche. Molti dei suoi volumi sono stati riconosciuti autorevolmente da centri prestigiosi, uno per tutti l'Istituto Italiano per gli Studi Filosofici di Gerardo Marotta.

Lottava anche, insieme a pochi per la verità, per un'editoria svincolata dai finanziamenti pubblici, e che nel contempo fosse presente, gratuitamente e di diritto, in tutti i luoghi pubblici e statali.

Notevole anche il suo interesse in campo archeologico.

Personalmente ho avuto modo di conoscerlo e di parlargli in più di un'occasione. Attento lettore del periodico "il Castello", non mancava di rimproverargli il suo "non-schieramento" nei confronti della difesa del territorio.

Non andavamo tanto d'accordo, lui ed io, ma la stima reciproca era fuori discussione.

In un nostro incontro a Napoli, parlammo per più di due ore sul patrimonio archeologico dei nostri territori e sugli svariati episodi di depredazione di cui era venuto a conoscenza. Io che credevo fino a quel momento di essermi interessato molto di archeologia, mi resi conto in poco tempo di trovarmi di fronte ad un uomo di un'incredibile competenza sui reperti e sui siti archeologici locali. E così finii per accettare i suoi suggermenti su possibili direttrici di ricerca.

Voglio ricordarmelo così: fiero, orgoglioso e combattivo. Ma, soprattutto, libero."

Fra i testi da lui editi, vogliamo ricordare i due che riguardano più da vicino la cultura dauna più in generale e che sono rimasti dei pilastri insuperati:

Giuseppe Procaccini (1924), Cenni storici della terra di Panni, GP Ed., Napoli 1981.
A. Ventura, S. Salvatore, Itinerari dauni-irpini-lucani – luoghi legati da antica cultura, GP Ed., Napoli 1986.

Renato De Michele